Con la crisi della Zona Euro e la Brexit sono sempre più le persone che si sono rivolte al settore dell’oro da investimento per proteggere i propri risparmi da svalutazioni o dai rischi connessi ai prodotti bancari. Infatti il metallo puro è il prodotto da investimento che meglio resiste alla deflazione e all’inflazione; in più risulta essere l’unico attivo che non è negativamente influenzato dalle misure arbitrarie del governo, in quanto esente da IVA e dal deprezzamento monetario.
Vi sono due modi per investire in oro fisico, cioè acquistare lingotti o monete preziose: queste ultime sono molto più convenienti in quanto hanno piccole dimensioni e si conservano facilmente. Allo stesso tempo sono accessibili anche ai piccoli investitori, che possono acquistarne solo alcune unità. Di conseguenza si può affermare che, a differenza dei lingotti, le monete d’oro sono una valida occasione per capitalizzare, anche se si hanno a disposizione piccole somme perché sono accessibili a tutti. Infine la loro custodia non richiede lo stanziamento di fondi che incidono sui guadagni finali proprio perché non ingombrano.
Anche se il valore dell’oro può perdere valore, la richiesta di lingotti e monete d’oro in genere non risente del trend negativo: spesso, invece, accade l’esatto contrario. Tuttavia bisogna tenere a mente che le monete, esattamente come accade con tutte le altre modalità con cui si investe in oro, è divisibile e portabile. Infatti il loro valore non è uguale, indipendentemente dalla loro rilevanza numismatica. Per calcolare quanto vale ogni singola moneta bisogna sottrarre dal prezzo dell’oro contenuto lo spread applicato dai rivenditori che fungono da intermediari. Per questo motivo bisogna sempre optare per monete il cui oro sia assolutamente puro o quasi: la cosa migliore è che il metallo sia a 24 carati, ma hanno un notevole pregio anche gli elementi da 23 e 22 carati. Bisogna comunque tenere sempre a mente che più l’oro è puro e più è duttile: di conseguenza è più facile che rimanga danneggiato quando lo si maneggia o se non lo si conserva con le dovute attenzioni. Per questo in gioielleria e in oreficeria si impiega oro 18 carati, cioè delle leghe. Se nelle monete d’oro sono presenti piccole quantità di altri metalli (argento, rame, ferro), gli elementi sono più resistenti, tuttavia la purezza dell’oro si riduce in maniera più o meno rilevante.
In secondo luogo è bene optare per monete d’oro che facciano parte di circuiti comuni, in quanto quelle poco conosciute corrono il rischio di finire fuori mercato dato che non interessano agli acquirenti. Si consiglia quindi di rivolgersi a monete caratterizzate da un’alta domanda, così da poterle eventualmente rivenderle senza problemi. Per lo stesso motivo è preferibile evitare di rivolgersi alla categoria delle monete rare: sono difficili da comparare tra loro e la quantità d’oro contenuta non è garantita. Anche per questo sono più apprezzate le monete d’oro gradevoli dal punto di vista estetico (per il settore del collezionismo) e quelle di provenienza garantita. Tra queste le più importanti sono il rand sudafricano, il canguro australiano, la sterlina britannica e l’aquila statunitense.
Le monete da investimento possono subire fluttuazioni, quindi è bene aspettare almeno tre anni prima di rivenderle in maniera tale da avere un certo guadagno. Quando si decide di vendere le monete d’oro bisogna fare molta attenzione sia alla purezza del metallo che al peso; infine c’è da ricordare che lo spread è direttamente proporzionale alla richiesta delle monete, in base alla legge della domanda e dell’offerta. Le monete più richieste sono quelle più care e con lo spread più alto, indipendentemente dall’andamento dell’oro: quest’ultimo, infatti, riguarda il cosiddetto oro cartaceo, cioè quello quotato in Borsa.
Quando si decide di vendere le proprie monete d’oro a un Banco Metalli o a un altro operatore professionale in oro, è necessario considerare attentamente il loro stato di conservazione: strofinamenti e graffi possono anche consumare il metallo e quindi provocare una variazione del peso nominale. Di conseguenza la moneta può perdere valore, anche se si tratta di casi rari. Al tempo stesso una moneta vecchia o antica conservata in maniera non perfetta può avere un prezzo molto alto. Si consiglia di confrontare le varie proposte, rivolgendosi sempre a operatori autorizzati dalla Banca d’Italia.