La sigla OPORO indica gli Operatori Professionali in Oro: si tratta di una definizione che si trova spesso sui siti internet dei banco metalli e di alcuni compro oro. Si tratta di attività di alto livello, che devono soddisfare requisiti molto stringenti e fissati per legge per assicurare una grande professionalità del servizio e la serietà dell’azienda. Innanzitutto bisogna tenere a mente che si ottiene la qualifica di Operatori Professionali in Oro soltanto dopo essere stati autorizzati dalla Banca d’Italia a seguito di una richiesta specifica da inoltrare seguendo l’iter burocratico riportato sul sito ufficiale dell’ente. Si devono usare i moduli appositi (in alternativa avere la forma di dichiarazioni sostitutive), formati dai soci e dal titolare dell’attività, allegando una copia dei loro documenti d’identità in corso di validità. L’invio avviene con raccomandata con ricevuta di ritorno oppure con posta elettronica certificata.
I requisiti da soddisfare sono la forma societaria (accomandita per azioni, cooperativa, società a responsabilità limitata oppure società per azioni) e avere un capitale sociale minimo di 120.000 euro. I dipendenti, i soci, i dirigenti e gli amministratori devono possedere i requisiti di onorabilità che vengono richiesti anche al personale del settore creditizio e bancario. Infine l’azienda deve rispettare gli obblighi indicati dalle norme antiriciclaggio e occorre riportare l’attività di commercio in oro nell’oggetto sociale, da segnalare obbligatoriamente per legge all’interno dell’atto costitutivo della società. Nel caso in cui i controlli non rilevano alcun problema si applica il principio del silenzio assenso: la procedura viene avviata e il codice operatore attribuito viene inviato alla società entro 120 giorni. In alternativa la domanda viene respinta oppure la Banca d’Italia può richiedere ulteriori documenti: in questo modo il periodo di attesa si allunga di altri 120 giorni. Basta la mancanza di un solo requisito per respingere l’istanza.
Una volta ottenuta la qualifica di OPORO la società viene autorizzata a vendere e acquistare oro da investimento e materiale d’oro sotto forma di rottami. Svolgere l’attività di Operatore Professionale in Oro senza avere i requisiti necessari oppure essendo privi dell’autorizzazione della Banca d’Italia si può essere colpiti con una sanzione pecuniaria di oltre 10.000 euro o con la reclusione per un periodo da 6 mesi a 4 anni nei casi più gravi. Bisogna tenere a mente che queste società possono commerciare in oro per conto proprio oppure per conto terzi e contemporaneamente svolgere altre attività similari e considerate compatibili.
Proprio per questo motivo numerosi Operatori Professionali in Oro effettuano anche l’attività di fonderia per conto terzi oppure per fondere e raffinare il metallo prezioso acquistato dai privati sotto forma di gioielli e oggetti pregiati. Bisogna tenere a mente che l’oro da investimento può essere commercializzato come placchette con un peso superiore a un grammo oppure lingotti di vari formati e dimensioni. In entrambi i casi la purezza del metallo deve essere di almeno il 99,5%. Gli Operatori Professionali in Oro possono trattare anche le monete assimilate all’oro da investimento, cioè gli esemplari che rispondono a determinati requisiti e che sono presenti nell’elenco stilato annualmente dalla Commissione Europea. Devono essere state coniate dopo il 1800, avere oppure aver avuto corso legale nel Paese di emissione e una purezza superiore di almeno il 90%.
Gli Operatori Professionali in Oro mettono a disposizione il servizio di fusione dell’oro usato e di produzione di oro da investimento non soltanto per gli investitori, ma anche ad attività che operano in questo settore del mercato. Infatti fondono i gioielli e gli oggetti preziosi per conto di piccoli e medi compro oro, laboratori, gioiellerie e orafi. In questo modo ritirano l’invenduto e lo trasformano in lingotti che vengono nuovamente lavorati per diventare leghe da usare per la creazione di differenti articoli. Per questo motivo gli esercizi propongono vari servizi aggiuntivi gratuiti, come il trasporto tracciato dei valori impiegando furgoni protetti e il blocco delle quotazioni applicate per 24 o 48 ore.
Infine bisogna tenere a mente che anche gli Operatori Professionali in Oro devono rispettare i nuovi requisiti richiesti dal decreto del 5 luglio 2017 per tutti gli esercizi commerciali che trattano in oro usato. Di conseguenza è necessario possedere la licenza di pubblica sicurezza e iscriversi al registro degli operatori presso l’OAM con modalità telematiche. Inoltre si deve pagare la tassa di iscrizione e dotarsi di un conto corrente postale oppure bancario da impiegare esclusivamente per le transazioni commerciali riguardanti l’attività di compravendita di gioielli e preziosi usati. In secondo luogo l’importo massimo per il pagamento in contanti è stato abbassato da 1.000 a 499 euro. In caso contrario si impiegano bonifici bancari o altri mezzi di pagamento tracciabili. Infine si deve identificare il privato che aliena preziosi attraverso un documento di identità valido e compilare per ogni transazione una scheda con numero progressivo, allegando due fotografie per ogni gioiello e oggetto di oreficeria.
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